AUTO CLASSICHE

Ford Maya, progetto di Italdesign con un motore sperimentale da 250 CV

John Z. DeLorean e la sua auto sportiva DeLorean DMC12 negli anni '80 hanno fatto sì che l'industria automobilistica tradizionale si svegliasse e cercasse nuove strade. 

La Ford era molto concentrata sullo sviluppo degli avvenimenti della DeLorean. E sebbene nel 1984 la "minaccia" DeLorean era passata, per Ford l'interesse per una supercar con forme a "cuneo" era rimasta. Fu quindi interpellata la Italdesign di Giorgetto Giugiaro

Il progetto realizzato dalla ItalDesign, la Ford Maya, era una coupé a due posti con linea spiccatamente a cuneo, che prevedeva un motore centrale. Siamo nel 1984.

photo Italdesign
Siamo nel 1984
John Z. DeLorean e la sua auto sportiva DeLorean DMC12 hanno fatto sì che l'industria automobilistica tradizionale si svegliasse e cercasse nuove strade. Ford era molto attenta e interessata ad esplorare nuove strade. E nel 1984 chiede la collaborazione della Italdesign di Giorgetto Giugiaro per definire le possibilità di un'auto sportiva con finiture e prestazioni superiori, da produrre in almeno 12.000 esemplari l’anno.
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Nasce la Ford Maya
La Ford non aveva interpellato Giorgetto Giugiaro solo per il suo grande talento nel design, ma soprattutto per la sua conoscenza enciclopedica delle tecniche di produzione. Il progetto realizzato dalla ItalDesign, la Ford Maya, era una coupé a due posti con linea spiccatamente a cuneo, che prevedeva un motore centrale.
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Una creazione nel DNA Italdesign degli anni '80
Era molto simile ad altre realizzazioni di Giugiaro, come la Mangusta, la Asso di Fiori o la Tapiro, solo per citarne alcune, ma ancora una volta, non era solo il design a essere importante, ma facilità di fabbricazione che avrebbe reso l'auto una prospettiva praticabile.
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Gli interni e il bagagliaio
All'interno del "profilo a cuneo" della Ford Maya era previsto un motore posteriore V6 da 3.0 litri con una potenza di 140 CV. Ma era una motorizzazione provvisoria, in quanto un più potente V6 da 250 CV era già in sviluppo. Il bagagliaio anteriore invece era sorprendentemente spazioso per un’auto sportiva.
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Interni molto spaziosi
L'interno era molto spazioso, con sedili anatomici in pelle ed una plancia con strumentazione a incasso. Dietro i sedili c'era ulteriore spazio per i bagagli, invece di un sedile posteriore che sarebbe risultato inutile.
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Il progetto non proseguì
La Ford Maya fu presentata al Salone di Torino del 1984. Fu ben accolta dal pubblico. Ma la Ford non volle continuarne la progettazione. 
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Un secondo tentativo
Nel 1985, sempre con Italdesign, la Ford prese ancora in mano il progetto creando altri due prototipi, chiamati Maya II ES. Uno era sempre una coupé sportiva, ma dalle linee più morbide e verniciata di rosso, l’altro era una versione tre volumi con un motore ancora più potente. 
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Nulla di fatto
Il progetto fu approvato, ma la Italdesign in quegli anni aveva progettato anche la Lotus Etna, che sembrava destinata alla produzione. Ford decise che non avrebbe costruito un’auto che somigliasse ad una della concorrenza. O come molto più probabile, Ford temeva che alla fine la Maya avrebbe tolto mercato alla Mustang.
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11/05/2024
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